di Daniele Santi #RAI twitter@gaiaitaliacom #Informazione
Tra tutte le cose che sono state dette negli ultimi giorni sul nuovo governo, sui programmi, su ciò che verrà fatto, almeno negli intenti, sul nuovo corso, sulla conferma di Franceschini alla Cultura – mai ministro fece più disastri in quel settore concentrando l’esistente ed escludendo il nuovo, lo diciamo non solo da editori, ma anche da produttori di spettacoli ed eventi culturali: la distribuzione è praticamente impossibile – tra tutte le cose, dicevamo, qualcosa è mancato. E non sappiamo se è un buono o cattivo segno.
Non sappiamo se “Una Rai libera dalla politica” sia già stato detto o no e ci è pure sfuggito “basta col conflitto d’interessi”, proclami che immaginiamo il nuovo governo debba avere lanciato, avendolo fatto tutti gli altri, correndo poi a lottizzare, occupare, indicare, pressionare, politicare.
Se nessuna delle due cose fosse stata detta, e se non venisse detta in futuro, la cosa sarebbe veramente la grande e straordinaria novità del governo Conte-bis. Perché vorrebbe dire, potenzialmente, che non dicendolo potrebbero anche farlo. O anche fregarsene e continuare a fare come tutti hanno fatto prima, ma senza proclami. Ciò che è certo è che la Rai sovranista giù preda del suo delirio neoputiniano con pulsioni orbaniane sta già gridando al fuggi fuggi e i colonnelli tromboni poltronai stanno già trattando la resa onorevole.
Governo che fai, divertimento che trovi.
(06 settembre 2019)
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