di Giancarlo Grassi
Nonostante i toni civili del comunicato di dimissioni di Assessora e Assessore Ruini, si avvertiva la tensione miles away dentro la giunta inconcludente del Menani buon padre dei sassolesi, unico sindaco con il genio di affidare lavori di rifacimento di una piazza cittadina a una ditta che installa 9 cartelli segnaletici perfettamente uguali in un centinaio di metri. A testimonianza che la fiducia è una cosa seria e che si cerca sempre il primato.
Dunque ecco Menani, il Sindaco del come se non bastassero i cittadini ai quali lui deve rivolgersi dicendogli “Torna a casa, io ti aspetto” come se non ci fosse la libertà di girare il mondo; come se non bastassero le messe alla madonna in piazza, all’aperto, in assembramento in tempi di DPCM; come se non bastassero le dichiarazioni No vax di un assessore che però scriveva su un profilo social privato nonostante il suo incarico istituzionale (e che ora si è tolto il dente); come se non bastassero gli eterni lavori in corso; come se non bastassero le raccomandazioni fuori luogo di un sindaco che invece di governare la cittadina in modo egualitario si sente il papa e dispensa consigli come se fossero necessari invece di legiferare; come se non bastassero più che discutibili destinazioni dei fondi del PNRR; come se se non bastassero le veline comunali dove si scrive che va tutto bene; come se non bastassero le raccomandazioni per i botti dell’ultimo dell’anno e poi si fa finta di niente; come se non bastasse tutto ciò che la giunta racconta di essere con una comunicazione da Pravda e poi non è vero; come se non bastassero l’inesistente vita culturale cittadina e le manifestazioni per ricchi in piazza piccola e per poveracci e migranti in piazza grande, ora arriva la chiusura della telenovela degli assessori Ruini che sbattono la porta e dicono ciao ciao con un comunicato stampa dove adducono ragioni personali, che sono assolutamente politiche, ma che se vengono definite personali personali devono essere, a corollario di un mandato fallimentare del Sindaco leghista, finito il giorno dopo essere iniziato quando l’incapacità della sua giunta è stata resa nota da scelte indimenticabili come le liste di proscrizione per chi elargiva elemosine – poi abortite.
Ora Menani dovrà tirare fuori un paio di conigli dal cilindro per chiudere la legislatura con una parvenza d’onore. Gli converrebbe, politicamente, passare direttamente alle dimissioni. Per il bene suo e di Sassuolo e per rispetto a chi è montato sul carro pensando di far bene e poi ne è disceso.
(10 gennaio 2022)
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