di Pa. M.M.
Il presidente della Regione Emilia-Romagna e candidato alla segretaria del PD Stefano Bonaccini torna sul fatto che “Il PD non può correre da solo”, tema che gli è caro da tempo – ripete costantemente “In Emilia-Romagna governiamo con il Terzo Polo e il M5S passando per Sinistra/Verdi e governiamo bene” – mentre all’altro capo del PD, Gianni Cuperlo si avventura in una delle sue avventurose analisi [sic] sullo stato delle cose.
E mentre è difficile spiegare la sua contrarietà, quasi uno snobismo fuori tempo, rispetto al voto online da affiancare ai gazebo chiesto da Elly Schlein, trovandosi in Puglia dice di essere dove sta per “parlare di lavoro, ambiente, sanità, scuola, di Mezzogiorno, dei problemi della gente in carne e ossa. Delle regole, delle votazioni online se ne occuperà la commissione preposta”, così che sia chiaro che lui è un candidato pragmatico, che va alla sostanza delle cose, serio, che guarda alla solidità delle proposte politiche. E chi lo conosce sa che è così.
Naturalmente presta il fianco a qualche critica che proviene da ambienti lillipuziani come quello di Cuperlo che saetta il suo: “Il Paese ha una inflazione galoppante e noi ci avvitiamo in una discussione regolamentare?”, dimenticandosi delle sue dichiarazioni a La Stampa sulle colpe di Renzi nei cali di consenso del PD, a proposito di avvitamenti… E poi c’è l’iperbole di Paola De Micheli che commenta: “È lunare”.
Ciò che è lunare è dimenticarsi di raccontare il partito che si vuole e fino ad oggi, almeno su questo Bonaccini è inattaccabile, piaccia o no, e ritornando sulla questione delle alleanze ribadisce, per l’ennesima volta, l’argomento che gli preme, ovvero che il PD riscopra “la vocazione maggioritaria” che è “il contrario dell’autosufficienza. Solo un folle potrebbe pensare che il partito si possa candidare da solo in un Comune o in una Regione”.
Che commetta un errore rispetto all’opposizione del voto online da affiancare ai gazebo lo sa certamente anche lui, e per questo rimanda alla commissione interna al partito, per avere più tempo di raccontare il PD che lui vuole.
(8 gennaio 2023)
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