di G.G., #Ilsassolino
Il 25 aprile è alle porte e anche quest’anno ci aspettiamo un grande discorso del Sig. Sindaco Menani, quel sindaco leghista che è così impegnato a scrivere necrologi e condoglianze da dimenticarsi di governare, che poi a forza di pianti e condoglianze non rimane più il tempo, né l’energia, per vergare due righe di misure sensate.
Poi le ricorrenze incombono, le condoglianze pure, in un piastrellificio a cielo aperto che guarda solo alle glorie passate e queste, irriverenti, hanno addirittura l’ardire di morire in un ultimo afflato di umanità, e si capisce l’angustia del dover addirittura preparare un discorso leghista per il 25 aprile.
Non che sia difficile: Salvini ha già dato il la anche al buon Sindaco Menani che è anche un po’ vostro padre, indicando che i festeggiamenti devono basarsi sulla gioia per le riaperture decise dal governo Draghi, fino alle prossime chiusure, e non tanto sulla liberazione dal nazi-fascismo che si ha la sensazione che in certi settori leghisti morto non sia mai, ma è solo una sensazione, figurarsi se è vero; poi fare discorsi sul 25 aprile leghista non è mica difficile, basta non dire nulla, insinuare qualche facezia sui partigiani, metterci in mezzo Stalin (ma occhio perché la Russia, dove il buon Sindaco voleva far lavorare degli operai esodati – cinquantaquattro, un pullman! – è un terreno scivoloso), inserire due banalità sul covid-19, fare gli auguri di pronta guarigione, rivolgersi al ragazzone che se n’è andato da Sassuolo e dirgli “Io ti aspetto”, due pacche sulle spalle, un ave e un gloria e via al prossimo necrologio. Il periodo storico è favorevole.
Del resto mica si può parlare di Sassuolo che continua a registrare il maggior numero di contagi da Covid-19, Modena esclusa, dati del 19 aprile, tra i paesotti della provincia.
(20 aprile 2021)
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