di G.G. #Lopinione twitter@modenanewsgaia #Maiconsalvini
I sassolesi potranno tornare a macellare il porco in casa, perché il maialicidio ad usum colesterolo è parte della “tradizione contadina della Città” come dichiarato dal Sindaco leghista che ha firmato l’ordinanza e che doveva cambiare la storia di Arrakis, scusate, la storia di Sassuolo.
Alla macellazione casalinga del porco per uso famigliare, che non è una nuova forma autorizzata di cannibalismo, essendo il porco presente sotto varie forme, proprio come l’idiozia, si potrà accedere rispettando alcune elementari norme che sono la parte più comica del già esilarante comunicato stampa giunto ieri in redazione come “la macellazione” che “deve essere eseguita esclusivamente da persone che abbiano un adeguato livello di competenza al fine di evitare agli animali dolori, ansia e sofferenze inutili; deve avvenire nelle ore diurne, con l’impiego di pistola a proiettile captivo penetrante, al fine di assicurare il rispetto delle norme relative allo stordimento”, e dovrà essere comunicata con 24 ore di anticipo.
Coloro che abbiano udito le grida del maiale, animale intelligentissimo, nel momento in cui si accorge che sta per essere sacrificato per trasformarsi in feci umane, capirà quanto le parole dell’ordinanza sindacale siano utili quanto somministrare un bicchiere d’acqua ad un cadavere.
Una nuova ordinanza sindacale, dunque, per portare Sassuolo verso il futuro con una crisi ceramica che incombe ed una giunta fantasiosa che si occupa di cose importantissima come gli operai che perdono il posto da deportare in Russia, feste divise in salotti buoni in piazza piccola e concerti per poveracci in piazza Grande, o black out a cadenza fissa che poi scompaiono dalle cronache, a seconda che ci sia bisogno di un Sindaco che dichiari l’indichiarabile pur di farsi sentire.
Cosa non si fa pur di passare alla storia.
(22 ottobre 2019)
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