Nasce “Ducato Estense”, il nuovo brand di promozione turistico – culturale dei territori Estensi e vede Sassuolo come capofila del protocollo d’intesa siglato tra i comuni interessati.
Ducato Estense nasce da un progetto promosso, finanziato e coordinato dal MiC in accordo con gli enti locali dei territori coinvolti, e che ha come principale obiettivo la valorizzazione del territorio compreso tra Emilia-Romagna e Garfagnana che dal XIV al XIX secolo ha fatto parte dello Stato Estense. La presentazione del brand “Ducato Estense” è avvenuta il 19 dicembre scorso a Roma, presso la sede del Ministero della Cultura, alla presenza del Segretario Generale Mario Turetta e dei Segretari Regionali per l’Emilia Romagna e la Toscana Corrado Azzolini e Giorgia Muratori.
In quell’occasione è stato attivato un protocollo di intesa tra i comuni coinvolti nel progetto, con capofila il Comune di Sassuolo, per costituire una rete tra le amministrazioni locali e altri soggetti interessati al fine di garantire la governance e l’affermazione del brand Ducato Estense per i prossimi anni a venire.
“Ducato Estense” rappresenta una parte del più vasto progetto “1 miliardo per la Cultura” e si è avvalso di 70 milioni di euro del Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020 stanziati dal CIPE nel 2016 di cui 69 per l’apertura di 26 cantieri di restauro e/o riqualificazione e un milione per la comunicazione. I comuni coinvolti nel progetto sono stati 70, 240 i beni architettonici estensi censiti (Palazzi, Castelli, Rocche, edifici di culto ecc) distribuiti principalmente in tre province dell’Emilia-Romagna (Ferrara, Modena, Reggio Emilia) e nella Garfagnana, in Toscana in provincia di Lucca.
Il brand “Ducato Estense” prende forma e corpo e si fa promotore di città, di borghi e di eccellenze (eccellenze?) architettoniche e paesaggistiche inseriti all’interno dell’area geografica dello storico Ducato Estense, proponendo mete per un turismo, di carattere internazionale, sostenibile e consapevole. Poi le frasi roboanti non possono coprire il vuoto (anche culturale) assoluto che la giunta Menani ha costruito in cinque anni di miracoli promessi e mai realizzati. Non resta loro che volgersi al passato non essendoci nessun presente (ergo nessun futuro) sul quale basarsi per proposte di cittadina di provincia con troppe ambizioni.
E poi sempre troppo entusiastici questi comunicati stampa, poi si confrontano con la realtà della piazza e la difficoltà di governare la semplicità e ci si chiede perché all’entusiasmo un po’ pleonastico non si sostituiscano le capacità. Forse perché queste ultime bisogna possederle (per poi praticarle). Ma è un dettaglio.
(30 dicembre 2023)
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