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#NuovoCieloNuovaTerra è la Stagione 23/24 di Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale

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#NuovoCieloNuovaTerra è la Stagione 23/24 di Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale che si declina su 5 città (Modena, Castelfranco Emilia, Vignola, Bologna e Cesena) e 8 sale teatrali: un progetto che accoglie una vasta pluralità di linguaggi, stili, culture e generazioni, confermando il grande impegno di ERT nella produzione e coproduzione di spettacoli in sinergia con una fitta rete di artisti, teatri e istituzioni, per moltiplicare occasioni di ricerca intorno alla scena contemporanea. Dai grandi nomi del teatro italiano ai maestri del panorama internazionale, fino alle realtà emergenti in Italia e nel territorio.

«Veniamo da un percorso in cui, anche per il 2023, secondo anno del triennio 2022-24, il Ministero della Cultura ha confermato la rilevanza di ERT per la qualità della produzione e programmazione artistica e il costante impegno nell’esercizio della sua funzione pubblica, certificandolo come primo Teatro Nazionale per punteggio» dichiara il presidente Giuliano Barbolini «come pure per Carne, la Rassegna di danza di ERT, che ha ricevuto il primo punteggio fra i 57 festival e rassegne. Siamo naturalmente orgogliosi di questi risultati, frutto anche delle sinergie con Soci, enti, istituzioni, realtà associative e culturali dei territori in cui operiamo e della Regione tutta, oltre che del rapporto intenso con la scuola e il vasto pubblico, confermato dall’ampia partecipazione alla Stagione 2022-2023, che ha registrato un netto incremento delle presenze rispetto al periodo pre-Covid. Come pure sono determinanti le virtuose collaborazioni con i Comuni Soci e proprietari dei nostri Teatri, che, in forza dei reciproci impegni, vedono l’apertura di una nuova sala dedicata nel comparto di rigenerazione urbana ex AMCM a Modena, la ripresa dell’attività completa del Teatro Dadà ammodernato, e il perfezionamento, nel rispetto delle scadenze, dei lavori per l’efficientamento energetico con i fondi PNRR sui Teatri Storchi, Arena del Sole e Bonci. E, in questa ottica, mi fa piacere dar conto che, per quanto concerne la stagione del Teatro Fabbri a Vignola, rimasta finora fortemente in dubbio per la complessità dei fattori ben noti, ci sono positive evoluzioni, che, una volta del tutto acquisite, permetteranno a breve di poter annunciare la conferma della stagione anche in quella realtà. Prende quindi avvio un’altra entusiasmante avventura con nuove sfide sia nel rapporto col nostro pubblico e le realtà che abitiamo, sia nell’orizzonte nazionale ed internazionale».


IL NUOVO TEATRO DELLE PASSIONI

Nella stagione 2023/2024 ERT / Teatro Nazionale torna ad abitare il Nuovo Teatro delle Passioni dopo tre anni di chiusura. Sono stati infatti ultimati i lavori di realizzazione della sala piccola, con una tribuna modulare che può accogliere fino a 140 posti, pensata per ospitare spettacoli, progetti site-specific, prove di artisti e compagnie e i corsi di Alta Formazione della Scuola di Teatro Iolanda Gazzerro di ERT. In estate è iniziato inoltre un ulteriore ciclo di lavori nel comparto dell’Ex-Amcm per la costruzione di una seconda sala da 236 posti.

«Restituiamo alla città – sottolinea il sindaco Gian Carlo Muzzarelli – un’area rigenerata non solo dal punto di vista urbanistico, ma anche culturale e sociale grazie all’intervento prezioso di ERT. E con il secondo stralcio dell’intervento, finanziato anche con risorse del Pnrr, si completa la riqualificazione di un edificio industriale che, insieme al Laboratorio aperto e al Supercinema estivo, caratterizzerà il Parco della Creatività».

«Un luogo dell’anima, della nostra città – scrive l’assessore alla Cultura, Politiche Giovanili, Città universitaria Andrea Bortolamasi – Un tratto identitario, della nostra comunità cittadina. Parlare di ERT, significa parlare di Modena: ERT ha una caratteristica distintiva, quella di essere Teatro Nazionale ma radicato in più luoghi di una stessa regione, quindi nasce da un’alleanza fra le città, dalla cooperazione e collaborazione, termini in quest’epoca di egoismi e individualismi oramai dimenticati ma che hanno ancora, per noi, un significato profondo: la stagione che si apre, ci riconsegna ancora, intatta, la vitalità e la vivacità culturale di ERT, come piazza di idee, di confronto, di condivisione. Non un semplice teatro ma un’agorà pubblica, uno spazio di cittadinanza, di elaborazione, di pensiero. Un percorso, quello di ERT, che affonda le sue radici nella nostra città e che vogliamo ulteriormente rafforzare: la riqualificazione del Teatro Storchi, la nuova sala piccola delle Passioni, l’avvio del cantiere del nuovo Teatro delle Passioni sono scelte precise, di una strategia che mira a rafforzare e radicare ulteriormente la presenza e il ruolo di ERT, a Modena. Non bastano, però, gli investimenti, serve un disegno complessivo di città che vede la cultura e i suoi linguaggi centrali […]».

LA STAGIONE DI ERT A MODENA

Trentanove spettacoli di cui 15 produzioni, 9 coproduzioni, 15 ospitalità e, tra questi, 4 prime assolute e 1 debutto nazionale in scena da ottobre a maggio al Teatro Storchi e nella sala piccola del Nuovo Teatro delle Passioni.

Il 2 ottobre il Teatro Storchi apre con un appuntamento speciale e imperdibile: Umberto Orsini interpreta Luchino. Visconti secondo Testori, una biografia-racconto tra cinema e teatro dell’incontro tra due protagonisti della cultura del Novecento, che Orsini ha incrociato in importanti snodi della sua traiettoria artistica. Il cachet dell’artista sarà devoluto al Teatro di Lugo e l’incasso della serata all’Agenzia per la sicurezza territoriale e la Protezione civile dell’Emilia-Romagna per la raccolta fondi “Alluvione Emilia-Romagna”.

Tra i grandi nomi italiani e internazionali prodotti da ERT, Nanni Moretti al suo esordio alla regia teatrale con Diari d’amore da Natalia Ginzburg con protagonisti Valerio Binasco e Daria Deflorian; l’atteso ritorno di Pascal Rambert, fra i drammaturghi più importanti della scena europea, con la prima nazionale di Mon absente; Valter Malosti alla regia di Antonio e Cleopatra, anche interprete insieme a Anna Della Rosa; Federico Tiezzi che dirige Fedra, il grande classico di Jean Racine, con protagonista Elena Ghiaurov.

Ad inaugurare la programmazione, un focus dedicato a Giovanni Testori nel centenario della nascita, con tre appuntamenti: oltre al già citato Luchino di Umberto Orsini, il progetto Maddalene (da Giotto a Bacon) di e con Valter Malosti, Lamberto Curtoni al violoncello e le musiche originali di Carlo Boccadoro; e Sandro Lombardi con il suo ideale passaggio di consegne ad Anna Della Rosa di Erodiàs + Mater strangosciàs, tratti da Tre Lai.

Il cartellone 23/24 accoglie diverse produzioni a confronto con William Shakespeare, tra le quali il già nominato Antonio e Cleopatra di Valter Malosti; La tempesta del visionario regista Alessandro Serra; la prima assoluta di Giulietta e Romeo – stai leggero nel salto di Roberto Latini; Il mercante di Venezia con Franco Branciaroli nel ruolo del protagonista Shylock. E ancora Teatro dei Venti che insieme ai detenuti-attori porta in scena Giulio Cesare e il debutto di Amleto; e Balletto Civile che si ispira all’opera del drammaturgo inglese in due diversi lavori di teatro fisico, Hamlet Puppet e Nothing da Re Lear.

Molte altre ancora sono le personalità della scena italiana amate dal grande pubblico: i Leoni d’Oro Rezza/Mastrella con Hýbris; Lella Costa e Gabriele Vacis con Cuore di burattino dal capolavoro di Collodi; Neri Marcoré in La buona novella da Fabrizio De André; il Tony Award Stefano Massini con L’interpretazione dei sogni; e Natalino Balasso che guida gli allievi del corso di Alta Formazione della Scuola Iolanda Gazzerro in La macchina comica; e Paolo Pierobon – interprete nell’ultimo film di Marco Bellocchio – diretto da Carmelo Rifici in De Gasperi: l’Europa brucia.

E ancora, Mario Perrotta con Come una specie di vertigine, un omaggio a Italo Calvino in occasione del centenario dalla nascita; Massimiliano Civica con Giorni felici di Samuel Beckett, con protagonisti Roberto Abbiati e Monica Demuru; Ermanna Montanari in Madre, con la drammaturgia di Marco Martinelli e dal vivo i disegni di Stefano Ricci e le musiche di Daniele Roccato; e la compagnia italo-australiana Cuocolo Bosetti / IRAA Theatre con la performance itinerante site-specific Teatro.

Tre invece gli spettacoli dedicati alla storia politica italiana: oltre a De Gasperi: l’Europa brucia di Rifici, Giacomo. Un intervento d’arte drammatica in ambito politico un progetto di Elena Cotugno e Gianpiero Borgia su Giacomo Matteotti; Se ci fosse luce di Francesca Garolla dedicato al caso Moro e agli anni del terrorismo.

Si conferma inoltre il sostegno di ERT alla nuova drammaturgia: l’autrice e attrice Matilde Vigna presenta a Modena L’ultima figlia – site specific da 3KW, l’anteprima del suo ultimo spettacolo Chi resta, in prima assoluta a Bologna; il drammaturgo Emanuele Aldrovandi porta in scena il suo nuovo testo Come diventare ricchi e famosi da un momento all’altro; Angela Ruozzi torna nei teatri ERT con 4000 miglia di Amy Herzog; e la compagnia Kepler-452 che prosegue la tournée dopo il successo al Kunstenfestivaldesarts di Bruxelles con Il Capitale – un libro che ancora non abbiamo letto, con in scena gli operai della fabbrica GKN.

Il progetto Come devi immaginarmi, dedicato a Pier Paolo Pasolini ideato da Valter Malosti e dallo studioso Giovanni Agosti, fa tappa anche a Modena con il regista premio Ubu Fabio Condemi alla direzione di Calderòn, spettacolo prodotto nell’ambito della rete internazionale “Prospero” e che sarà in tournée nel 2024 a Madrid e a Lisbona; Orgia con Gabriele Portoghese e Federica Rosellini; Porcile di Nanni Garella / Arte e Salute e Michela Lucenti / Balletto Civile; e Davidson di Maurizio Camilli con il giovanissimo performer Confident Frank. Sempre ispirato a Pasolini è l’originale lavoro di Filippo Timi, in scena con i musicisti Rodrigo D’Erasmo e Mario Conte in Scopate sentimentali – esercizi di sparizione.

Riprende inoltre Carne, il focus sulla drammaturgia fisica curato dalla coreografa e artista associata Michela Lucenti, giunto alla sua seconda edizione, riconosciuto dal Ministero della Cultura con il punteggio più alto fra i 57 festival e rassegne e premiato con il contributo più alto fra le 17 rassegne. Tra artisti internazionali, maestri italiani, talenti emergenti e progetti sul territorio, a Modena saranno in scena: Balletto Civile / Michela Lucenti con Nothing, Hamlet Puppet e Davidson; la Compagnia Abbondanza Bertoni con La morte e la fanciulla; Chiara Taviani con How to perfectly hide – primo studio; e Fathers. Hearth project, lavoro nato dalla collaborazione di tre giovanissimi artisti under 20 che si sono incontrati grazie ai laboratori sul territorio di Balletto Civile.

Il cartellone di ERT sarà arricchito dagli spettacoli per le famiglie e dalle attività dedicate alle scuole, che saranno presentate martedì 19 settembre al Teatro Storchi in occasione degli incontri aperti ai docenti (ore 17.00). Nella stessa giornata alle ore 19.00 il direttore Valter Malosti incontrerà la cittadinanza per presentare l’intera stagione 23/24.


GLI SPETTACOLI – TEATRO STORCHI

Ad aprire la stagione del Teatro Storchi il 2 ottobre è Umberto Orsini con una serata speciale: Luchino. Visconti secondo Testori, il primo appuntamento nell’ambito del focus che ERT dedica a Giovanni Testori nell’anno del centenario dalla nascita. Dopo la prima milanese dello scorso maggio, Orsini interpreta Luchino, la biografia scritta da Giovanni Testori ritrovata dagli eredi e edita da Feltrinelli nel 2022. Un racconto, tra cinema e teatro, dell’incontro tra due protagonisti della cultura del Novecento, che l’attore ha incrociato in importanti snodi della sua traiettoria artistica. Umberto Orsini devolverà il proprio cachet al Teatro di Lugo mentre l’incasso della serata all’Agenzia per la sicurezza territoriale e la Protezione civile dell’Emilia-Romagna per la raccolta fondi “Alluvione Emilia-Romagna”. Per assistere allo spettacolo sarà possibile scegliere tra tre tipi di donazione: 10 €, 15 €, 20 € a biglietto.

Si prosegue il 2 novembre con la compagnia italo-australiana Cuocolo Bosetti / IRAA Theatre che presenta Teatro, un’immersiva performance site-specific in prima assoluta e prodotta da ERT. Come Exhibition – allestito da ERT al Museo Civico di Modena nel 2022 – era pensato per i grandi musei, così Teatro è un’installazione in movimento ideata per gli edifici teatrali tradizionali. Gli spettatori, muniti di radio guide, saranno invitati a muoversi per il Teatro Storchi alla scoperta degli spazi nascosti e solitamente invisibili al pubblico, in un percorso in cui convergono storia collettiva e memorie private, realtà e finzione. Dopo il debutto, la performance torna in scena dal 14 novembre al 17 dicembre.

Dall’8 al 12 novembre è in programma l’atteso debutto alla regia teatrale di Nanni Moretti, che per il suo Diari d’amore ha scelto due atti unici di Natalia Ginzburg, Fragola e panna e Dialogo. Per Moretti, il “teatro delle chiacchiere” della scrittrice riesce a metterci davanti a uno specchio limpido, mostrandoci la nostra inadeguatezza e apatia che troppo spesso ci rende inerti spettatori di fronte alle complessità della vita. Con sarcasmo e ironia, i personaggi parlano di matrimonio, fedeltà, maternità e amicizia, mettendo in discussione i valori e i costumi cari alla società borghese. Tra gli interpreti, Valerio Binasco e Daria Deflorian. Una coproduzione ERT con Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Carnezzeria Srls, LAC Lugano, Châteauvallon-Liberté scène nationale, TNP Théâtre National Populaire de Villeurbanne, La Criée – Théâtre National de Marseille, Maison de la Culture d’Amiens.

Dopo il debutto alla regia con Una riga nera al piano di sopra prodotto da ERT, Matilde Vigna, classe 1988, due Premi Ubu nel 2016 e nel 2019, torna a collaborare con la Fondazione in occasione del suo ultimo lavoro, Chi resta (in prima assoluta dal 28 novembre al 10 dicembre all’Arena del Sole), presentato in anteprima dall’11 al 19 novembre in una speciale versione, L’ultima figlia – site-specific da 3KW, allestita appositamente per gli spazi del Ridotto. Un delicato lavoro che, partendo dalla perdita della madre, indaga la solitudine di una generazione, quella di chi oggi ha poco meno di 40 anni e non ha figli. Matilde Vigna e Anna Zanetti presentano lo spettacolo come un dialogo tra due mondi diversi, per raccontare le responsabilità che emergono e un dolore che divora e riporta all’infanzia.

I testi di Una riga nera al piano di sopra e L’ultima figlia saranno pubblicati nella collana Linea edita da ERT e Luca Sossella.

Il 18 e 19 novembre va in scena Hýbris, l’ultima creazione di Antonio Rezza e Flavia Mastrella, artisti unici «per folle e lucida genialità» come recita la motivazione del Leone d’Oro alla Carriera ricevuto nel 2018 a Venezia. Autori di un nuovo linguaggio, che definiscono «comunicazione involontaria», un connubio di arte figurativa e drammaturgia inimitabile nel panorama teatrale contemporaneo, partono qui da alcune domande: come si possono riempire le cose vuote? È possibile che il vuoto sia solo un punto di vista? Uno spettacolo dirompente che indaga il rapporto tra natura e cultura attraverso quello che Antonin Artaud definiva «il corpo senz’organi», donando al pubblico quelle risate dal sapore amaro tipiche di Rezza/Mastrella.

Nell’ambito di Carne il 24 e 25 novembre torna sul palco Hamlet Puppet, una ballad-performance nata dall’incontro tra la coreografa Michela Lucenti, il chitarrista Paolo Spaccamonti, la regista Giorgina Pi e il compositore Valerio Vigliar. Unendo immagini video, musica, canto, recitazione e danza, si affrontano le vicende di Amleto attraverso lo sguardo dello spettro del padre, per interrogarsi sul senso di essere eredi. Quando lo Spettro arriva è come un diavolo, che dal suo podio radiofonico descrive l’orrendo tradimento in frammenti di monologo tramutati nei refrain di un cupo disco di Nick Cave.

Dal 30 novembre al 3 dicembre il Teatro Storchi accoglie il ritorno a ERT di Alessandro Serra, regista dallo stile visionario che, dopo il successo di Macbettu, si confronta ancora con Shakespeare ne La Tempesta, un tributo all’insostituibile forza del teatro, in cui una compagnia di comici evocano mondi al confine tra realtà e immaginazione. ERT è tra i coproduttori insieme a Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Teatro di Roma – Teatro Nazionale, Sardegna Teatro, Festival d’Avignon, MA scène nationale – Pays de Montbéliard.

Nel centenario dalla nascita di Italo Calvino, il premio Ubu 2022 come miglior testo / scrittura drammaturgica per Dei figli Mario Perrotta rende omaggio al grande scrittore italiano con Come una specie di vertigine. Il Nano, Calvino, la libertà in scena il 15 e 16 dicembre. Prodotto da ERT e Permàr – Compagnia Mario Perrotta, lo spettacolo ripercorre il romanzo autobiografico La giornata d’uno scrutatore e il personaggio del Nano, a cui Calvino dedicò una sola pagina, seppur memorabile. Perrotta tenta di dare voce ad alcuni interrogativi sulla libertà e sull’autodeterminazione che, in modo costante, attraversano tutti i capolavori di Calvino.

Si prosegue poi con il primo spettacolo del progetto Come devi immaginarmi, ideato dal direttore di ERT Valter Malosti e dallo studioso Giovanni Agosti e che la scorsa stagione ha presentato l’intero corpus delle sei tragedie di Pier Paolo Pasolini. Dal 19 al 21 dicembre nel Ridotto dello Storchi va in scena Davidson, parte anche di Carne. Liberamente tratta dalla sceneggiatura de Il Padre Selvaggio di Pasolini, lo spettacolo racconta il conflitto tra i due protagonisti, l’insegnante e Davidson, diffidente alle novità di metodo e di cultura del nuovo docente. Nel suo lavoro sul territorio, in occasione del progetto 10 Di/Versi. Madrigali contemporanei che ha avuto luogo a Modena nell’autunno 2021, Balletto Civile ha incontrato il suo “Davidson”: un giovane performer di talento, Confident Frank, qui affiancato da Maurizio Camilli di Balletto Civile. Una produzione ERT e Balletto Civile.

L’attore, comico e autore di teatro, cinema, libri e televisione Natalino Balasso cura il percorso di Alta Formazione attoriale Testo, corpo, voce della Scuola di Teatro Iolanda Gazzerro di ERT, co-finanziato dal Fondo Sociale Europeo e dalla Regione Emilia-Romagna. Da settembre fino a dicembre 2023, Balasso guida gli allievi nello studio dei meccanismi del teatro comico di prosa, dal punto di vista drammaturgico e dell’azione scenica. In occasione di San Silvestro, il 31 dicembre, il Teatro Storchi ospita la serata conclusiva dal titolo La macchina comica (produzione ERT) con in scena lo stesso Balasso, l’attrice Marta Cortellazzo Wiel e i partecipanti al corso. Nei giorni precedenti, dal 27 al 30 dicembre, al Teatro delle Passioni quattro differenti giornate di “cantiere” aperte al pubblico, affidate agli allievi, all’insegna della risata.

Valter Malosti dirige Antonio e Cleopatra, spettacolo che lo vede interpretare con Anna Della Rosa i due straripanti protagonisti della tragedia scritta da William Shakespeare tra il 1607 e il 1608, e che debutta al Teatro Storchi di Modena dal 10 al 14 gennaio. Una produzione ERT con Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini, Teatro Stabile di Bolzano, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, LAC Lugano Arte e Cultura.

Politicamente scorretti e pericolosamente vitali, al ritmo misterioso e furente di un baccanale egiziano, i due amanti vanno oltre la ragione e ai giochi della politica. Inimitabili e impareggiabili, neanche la morte li può contenere.

Il 21 gennaio è la volta di Nothing nell’ambito di Carne. Nelle mani di Michela Lucenti e di Balletto Civile, Re Lear di Shakespeare si trasforma in una drammaturgia coreografica capace di inserirsi come un cuneo nelle pieghe della realtà, un duello fra corpo e parola, movimento e spazio scenico. Il titolo evoca il “Niente” pronunciato da Cordelia, la parola che dà inizio alla distruzione del conosciuto e che apre le porte al nuovo, al sovversivo, a un ordine che non era prestabilito.

Nothing è una riflessione profonda sulla possibilità di ricominciare rinnegando il potere dei padri e l’eredità che resta in modo da trovare un dialogo, per lasciare che il presente diventi il nuovo classico.

Il 27 e il 28 gennaio è attesa la prima nazionale di Mon absente, il nuovo testo di Pascal Rambert, Premio del Teatro dell’Académie Française 2016 e fra i più acclamati drammaturghi europei, vicino a ERT fin dalla produzione della versione in italiano di Clôture de l’amour. Dopo Répétition, Architecture (con cui ha inaugurato il Festival di Avignon nel 2019 e ospite a VIE Festival nel 2020) e Sorelle, Rambert torna a Modena con uno spettacolo sul vuoto e l’assenza. Intorno a una bara cosparsa di fiori, si riuniscono familiari e amici di una donna che non c’è più. I ricordi e le parole fluiscono fra le lacrime, tenendo uniti i vivi, nel bene e nel male. Dal vuoto della perdita emerge lentamente un ritratto. In questo scenario di dolore e contemplazione, undici persone di diverse generazioni si confrontano con il mistero della morte. Una coproduzione internazionale di ERT in sinergia con Châteauvallon-Liberté, scène nationale, TNS – Théâtre National de Strasbourg, ExtraPôle Provence Alpes Côte d’Azur*, La Criée-Théâtre National de Marseille, Théâtre Gymnase-Bernardine, Théâtre National de Nice).

La morte e la fanciulla della Compagnia Abbondanza/Bertoni in calendario il 3 febbraio prosegue l’intreccio disegnato da Carne nella stagione di Modena. Lo spettacolo si compone di tre momenti: uno musicale – l’omonimo quartetto in re minore – uno fisico – per indagare l’essere umano e le sue dinamiche – e uno spirituale e filosofico, che guarda al mistero della fine.

Sulle note di Franz Schubert e sul testo di Matthias Claudius del Lied, Michele Abbondanza e Antonella Bertoni costruiscono una coreografia in cui giovani figure femminili si trovano su un confine oscuro tra sessualità e morte. Questi due aspetti vengono affidati al piano della danza (la fanciulla) e del video (la morte), in una commistione di linguaggi.

Cinque anni dopo la versione teatrale realizzata a Milano al Teatro Strehler, Stefano Massini, Tony Award per Lehman Trilogy come miglior testo nel 2022, riprende in mano dall’8 all’11 febbraio il suo lavoro su L’interpretazione dei sogni di Sigmund Freud, a cui ha dedicato anche il romanzo di successo L’interpretatore di sogni, edito da Mondadori e già tradotto in più lingue.

Sulle note di Enrico Fink e la scena di Marco Rossi prende forma un mosaico di personaggi che, narrando i propri sogni, resi immagini da Walter Sardonini e illuminati da Alfredo Piras, compongono una sinfonia di possibili interpretazioni, in cui il pubblico si riconosce e ritrova.

A febbraio, altri due allestimenti prodotti da ERT nell’ambito del progetto Come devi immaginarmi: dal 13 al 18 il Ridotto dello Storchi ospita Orgia con Federica Rosellini e Gabriele Portoghese. I due talentuosi attori portano in scena un’originale lettura dell’opera in versi, in una dimensione di sperimentazione, piacere e curiosità nei confronti di questo testo, messo in scena per la prima volta nel 1968 a Torino, l’unica delle tragedie con la regia di Pasolini.

Al Teatro Storchi, invece, il 17 e il 18 febbraio va in scena Calderòn (una produzione ERT e LAC Lugano Arte e Cultura) con la regia di Fabio Condemi, Premio Ubu 2021. L’artista si confronta con l’opera labirintica di Pasolini, ispirata al capolavoro dell’autore secentesco Pedro Calderòn de la Barca, La vita è sogno. Ma il contesto è radicalmente diverso: siamo nella Spagna franchista degli anni ‘60, tra tumulti rivoluzionari e logiche di potere che sembrano non lasciare altro spazio di libertà che nel sogno o nella pittura di Diego Velázquez. Una riflessione sul nostro essere nella storia. Lo spettacolo è realizzato all’interno del Progetto internazionale “Prospero Extended Theatre”, grazie al supporto del programma “Europa Creativa” dell’Unione Europea e sarà in tournée al Teatros del Canal di Madrid il 24 e 25 febbraio, al Teatro São Luiz di Lisbona l’1 e il 2 marzo.

Filippo Timi è in scena il 22 e il 23 febbraio con Scopate sentimentali – esercizi di sparizione, uno spettacolo ispirato allo spirito e allo stile di Pasolini, la cui idea è nata a partire da una chiamata del cantautore Vasco Brondi in qualità di direttore artistico della rassegna “Una disperata vitalità – Conversazioni con Pier Paolo Pasolini” tenutasi a Mantova nel maggio 2022. La pièce è composta dai testi originali scritti e interpretati da Timi, che è accompagnato in scena dai musicisti Rodrigo D’Erasmo (compositore, arrangiatore e polistrumentista) e Mario Conte (sperimentatore di musica elettronica).

Alcide De Gasperi, antifascista e imprigionato per due anni a Regina Coeli, si è caricato di tutto il peso della storia fascista italiana per poterla traghettare verso altre possibilità e per poterla riscattare. Lo spettacolo De Gasperi: l’Europa brucia (dal 29 febbraio al 3 marzo) di Angela Demattè, con protagonista Paolo Pierobon – attore nel ruolo del Pontefice Pio IX nell’ultimo lavoro cinematografico di Marco Bellocchio, Rapito, in concorso per la Palma d’Oro 2023 – diretto da Carmelo Rifici, approfondisce questo frammento di storia italiana nella prospettiva della vita dell’uomo/statista in rapporto con i suoi collaboratori e con la sua vita intima. Statura e complessità, luci e ombre di un uomo d’altri tempi che aderisce totalmente al suo compito politico tanto da non vedere più i confini tra sé e la nazione, tanto da caricarsene il peso, diventandone poi, inevitabilmente, artefice e vittima.

Il 15 e il 16 marzo è la volta di Cuore di burattino: l’attrice Lella Costa e il regista Gabriele Vacis affrontano insieme il grande classico di Carlo Collodi, Le Avventure di Pinocchio. Storia di un burattino, che quest’anno compie 140 anni. Con il loro consueto stile, analizzano, scompongono e ricompongono la storia per cercare i temi profondi che la rendono universale e paradigmatica, offrendoci così numerose chiavi di lettura del nostro quotidiano, a partire dalle bugie, che oggi chiamiamo fake news, fino a tutte le sfumature della menzogna.

Il 28 e 29 marzo Neri Marcorè fa rivivere sul palcoscenico dello Storchi La buona novella, l’album di Fabrizio De André pubblicato nel 1970. Dopo il successo di Quello che non ho, Marcorè e il drammaturgo e regista Giorgio Gallione rinnovano il loro sodalizio artistico nel nome del grande cantautore genovese: non solo un concerto ma uno spettacolo originale, cantato e recitato da una compagnia di attori, cantanti e musicisti che si immergono nell’opera di De André come in un ricchissimo patrimonio.

Dopo essersi confrontato negli anni con la tragedia classica, con Fedra di Jean Racine, Federico Tiezzi torna al mito greco dirigendo sul palco Elena Ghiaurov. Il testo, scritto nel 1677 a partire da Ippolito di Euripide e Fedra di Seneca, è un dramma borghese, quasi un Ibsen ante-litteram imbevuto di giansenismo e filosofia morale. Una coproduzione ERT con ATP Teatri di Pistoia – Centro di Produzione Teatrale, Compagnia Lombardi-Tiezzi, atteso dal 18 al 21 aprile dopo il debutto in prima assoluta al Teatro Bonci di Cesena.

Con i suoi potenti temi universali, Il mercante di Venezia di William Shakespeare pone al pubblico di oggi questioni ancora necessarie: scontri etici, rapporti sociali e interreligiosi mai pacificati, l’amore, l’odio, il valore dell’amicizia e della lealtà, l’avidità e il ruolo del denaro. È un testo fondamentale che il regista Paolo Valerio ripropone dal 2 al 5 maggio, dirigendo un cast d’attori capeggiato da Franco Branciaroli, nel ruolo di Shylock, figura sfaccettata, misteriosa, crudele nella sua sete di vendetta, ma che spiazza gli spettatori suscitando anche la loro compassione.

Giacomo. Un intervento d’arte drammatica in ambito politico è il progetto di Elena Cotugno e Gianpiero Borgia su Giacomo Matteotti in scena al Teatro Storchi il 19 e il 20 marzo. L’allestimento confronta due dei suoi interventi in Parlamento: quello del 31 gennaio 1921, in cui denuncia le connivenze fra le forze politiche borghesi e le squadre fasciste, e quello del 30 maggio 1924, l’ultima seduta a cui il deputato partecipa prima di essere assassinato e in cui contesta i risultati delle elezioni dell’aprile di quell’anno. Un lavoro che, attraverso le parole di Matteotti nella loro crudezza e verità, invita a riflettere sul senso della militanza politica, i diritti di cittadinanza, la possibilità di opporsi alla violenza fascista e il ruolo del teatro nella società.


GLI SPETTACOLI – NUOVO TEATRO DELLE PASSIONI

A inaugurare il Nuovo Teatro delle Passioni è il focus che ERT dedica a Giovanni Testori nel centenario della nascita. Oltre al già citato Luchino, con protagonista Umberto Orsini (2 ottobre, Teatro Storchi), il progetto si compone di due produzioni: Maddalene (da Giotto a Bacon), uno spettacolo di e con Valter Malosti, Lamberto Curtoni al violoncello e le musiche originali di Carlo Boccadoro, e Erodiàs + Mater strangosciàs, nuovo progetto a cura di Sandro Lombardi per Anna Della Rosa (produzione ERT con Compagnia Lombardi-Tiezzi e Centro Teatrale Santa Cristina).

Maddalene (dal 13 al 15 ottobre) è una singolare raccolta poetica, penetrante e istrionica, che svela, come scrive Valter Malosti, «il Testori parallelo, sublime, avventuroso ed emozionale critico d’arte»; una sorta anche di sunto – «strozzatissimo» dice Testori – di storia dell’arte, che accompagna il cammino della Maddalena nei secoli. Un percorso, che si dispiega attraverso il dialogo tra immagini e parole: da Duccio a Masaccio, da Giotto a Cézanne, da Beato Angelico a Caravaggio, da Raffaello a Rubens, da Botticelli a Tiziano, da Grünewald a Bacon. Il tema della figura della Maddalena è da sempre al centro dell’interesse di Testori. Su questa figura l‘editore Franco Maria Ricci costruì uno dei suoi libri d’arte, unici e pregiati, Maddalene, stampandolo in 5.000 esemplari numerati nel marzo 1989. Testori produsse le schede sulle singole opere: «schede-poematiche» o «schede-versicoli» come lui le chiamò, originali critiche in forma di poesia. I versi sono accompagnati e contrappuntati da una ventina di brevi suite originali per violoncello scritte nel corso degli anni dal compositore Carlo Boccadoro e a ogni occasione variate e implementate anche grazie al talento del violoncellista Lamberto Curtoni.

Sandro Lombardi, l’interprete storico dei Tre Lai di Giovanni Testori (Cleopatràs, Erodiàs e Mater strangosciàs), assistendo alla Cleopatràs diretta da Valter Malosti con Anna Della Rosa, ha provato il desiderio di consegnare all’attrice la sua interpretazione del secondo e terzo dei Lai, come fanno i grandi maestri del teatro orientale. Un passaggio di consegne artistiche nato da stima e affetto – un’iniziativa inedita nel contesto della scena italiana – a un’interprete che ha lavorato con alcuni fra i maggiori registi italiani e europei. Erodiàs + Mater Strangosciàs è in prima assoluta dal 17 al 29 ottobre.

Oltre al già citato Antonio e Cleopatra di Valter Malosti con Anna della Rosa (prima assoluta 10-14 gennaio, Teatro Storchi), altri sono gli spettacoli che mettono in scena e si confrontano con l’opera di William Shakespeare.

Tra questi, Giulietta e Romeo – stai leggero nel salto del regista e attore due volte Premio Ubu Roberto Latini, che sceglie Romeo e Giulietta per costruire un “concerto scenico” assembrando le uniche cinque scene della tragedia in cui i due protagonisti sono insieme, da soli. La pièce è pensata come un dittico: dal 31 ottobre al 5 novembre va in scena Giulietta, interpretata dallo stesso Latini; dal 7 al 12 novembre invece è la volta di Romeo, con Federica Carra. Il lavoro, in prima assoluta, è composto insieme al sound designer Gianluca Misiti, storico collaboratore di Latini. Una produzione Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale.

A novembre, altri due sono gli spettacoli tratti dall’opera shakespeariana, entrambi di Teatro dei Venti, con cui ERT prosegue e rafforza la collaborazione: dal 16 al 19 Giulio Cesare e, dopo l’anteprima dello scorso maggio a Castelfranco Emilia, dal 23 al 26 la prima assoluta di Amleto. Entrambi gli spettacoli, che ERT realizza in coproduzione con Teatro dei Venti, sono parte di una trilogia dedicata a Shakespeare e prodotta nelle carceri di Castelfranco Emilia e Modena. Amleto segna il primo esperimento di professionalizzazione dei detenuti nell’ambito del progetto europeo AHOS All Hands On Stage, a cui aderiscono per 30 mesi organizzazioni e Istituti Penitenziari di 5 paesi (Italia, Germania, Polonia, Romania e Serbia) per coinvolgere i carcerati in processi di inserimento lavorativo nel settore tecnico dello spettacolo dal vivo.

Nell’ambito della rassegna di drammaturgia fisica Carne, il 30 novembre e l’1 dicembre va in scena il primo studio di How to perfectly hide della danzatrice e coreografa Chiara Taviani, che dal 2010 collabora con Balletto Civile e che ha fondato nel 2011 insieme a Carlo Massari la C&C Company.

Due performer, Loretta d’Antuono e Lorenzo De Simone, una coppia simbiotica, sono costantemente collegati al mondo esterno, sovraesposti e spogliati del proprio privato. Ispirandosi alla condizione contemporanea dell’iper-connessione, Taviani affronta così il bisogno di rintracciare uno spazio in cui volontariamente rintanarsi, per nascondersi dagli occhi esterni e riscoprire la propria essenza più autentica.

Dopo il successo al Kunstenfestivaldesarts di Bruxelles dello scorso giugno, dal 7 al 17 dicembre arriva alle Passioni la produzione ERT Il Capitale. Un libro che ancora non abbiamo letto, l’indagine teatrale di Kepler – 452 sul caso della GKN di Campi Bisenzio, che ha portato in scena gli operai della fabbrica. Nicola Borghesi ed Enrico Baraldi hanno trascorso un intero autunno nello stabilimento, dormendo sulle brandine, partecipando ai picchetti, alle assemblee e alle manifestazioni. Hanno ascoltato e osservato nel tentativo di instaurare un dialogo fra il Il Capitale di Karl Marx e le vicende accadute alla GKN, e per costruire una connessione tra un grande classico della letteratura filosofica ed economica e il mondo contemporaneo.

La macchina comica – Laboratorio teatrale sulla comicità / Cantiere sono quattro serate all’insegna della risata che vedono protagonisti gli allievi del corso di Alta Formazione della Scuola Iolanda Gazzerro di ERT (Testo, corpo voce) guidati da Natalino Balasso e dall’attrice Marta Cortellazzo Wiel.

I partecipanti al workshop si alternano sul palco per smontare e ribaltare, attraverso i meccanismi della comicità, la tragedia e «tutto quell’apparato di retorica, ipocrisia, luoghi comuni e riflessi condizionati che la nostra esistenza ci ha insegnato a usare per nasconderci alla nostra natura», scrive Balasso. In occasione di San Silvestro, il 31 dicembre, al Teatro Storchi è in programma la serata conclusiva dal titolo La macchina comica (produzione ERT) con in scena lo stesso Balasso, l’attrice Marta Cortellazzo Wiel e gli allievi e le allieve del corso.

La regista Angela Ruozzi, dopo le date bolognesi nella scorsa stagione, torna a ERT dal 16 al 28 gennaio con 4.000 miglia, testo della drammaturga americana Amy Herzog, premiato con l’Obie Award come il miglior testo del circuito OFF Broadway nel 2011 e finalista al Premio Pulitzer per la drammaturgia nel 2013.

Nel cuore della notte Leo si presenta alla porta dell’appartamento newyorkese di sua nonna Vera, interpretata da una straordinaria Lucia Zotti. Lei è un’anziana comunista che vive sola, lui un hippie contemporaneo, rientrato da un viaggio in bicicletta non terminato a causa di un tragico evento. A loro, creando ulteriore scompiglio, si aggiungerà la ex ragazza di Leo. Una coproduzione ERT con Centro Teatrale Mamimò.

Nanni Garella con la sua compagnia Arte e Salute riprende il suo ultimo spettacolo Porcile (13 – 25 febbraio), una delle tragedie in versi scritta da Pier Paolo Pasolini che si incentra sul peso delle colpe dei padri sul destino dei figli. Il regista Nanni Garella collabora in questa occasione per la prima volta con Balletto Civile e Michela Lucenti, costruendo insieme un’opera contemporanea che fonde regia e coreografia, movimento e recitazione. Una produzione ERT parte del progetto Come devi immaginarmi dedicato a Pasolini.

Dal 29 febbraio al 3 marzo la stagione del Teatro delle Passioni prosegue con Massimiliano Civica, direttore del Teatro Metastasio di Prato, regista, che porta in scena Giorni felici di Samuel Beckett, con protagonisti Roberto Abbiati e Monica Demuru. L’opera beckettiana conduce in una banale quotidianità che fa emergere una condizione esistenziale, quel peso sul petto che porta l’essere umano a ricercare un contatto con l’altro per sentirsi meno soli. Il vivace monologare della protagonista Winnie è per Civica «un tentativo di dialogo, la struggente “nostalgia” e il “sogno” di un parlarsi; un apparente ininterrotto monologo interiore che è, in realtà, un disperato cercare, a tentoni e alla cieca, la parola giusta per incontrare l’altro».

Dopo il debutto a Castelfranco Emilia, dal 5 al 10 marzo arriva alle Passioni Come diventare ricchi e famosi da un momento all’altro di Emanuele Aldrovandi, autore di opere tradotte in 10 lingue e regista per il teatro e il cinema (di recente Premio Hystrio 2023 alla drammaturgia e Nastro d’argento 2021 con il cortometraggio Bataclan). Lo spettacolo ha come protagonista una madre che vuole aiutare la figlia di sette anni a diventare un’artista e per farlo è disposta a tutto. Una riflessione sul rapporto fra felicità e realizzazione personale. Una coproduzione ERT con Associazione Teatrale Autori Vivi, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale e Teatro Carcano.

Ermanna Montanari, attrice e autrice, Stefano Ricci, pittore e illustratore, Daniele Roccato, compositore e contrabbassista solista: tre grandi artisti dallo stile inconfondibile si sono incontrati per creare MADRE, in scena dal 19 al 24 marzo. Una Madre è finita in un pozzo, il Figlio cerca di tirarla fuori: un’allegoria della Madre Terra, letalmente avvelenata dall’umanità. A partire dalla drammaturgia scritta per loro da Marco Martinelli, si confrontano sul palco intrecciando gli onirici disegni eseguiti dal vivo da Ricci, le magmatiche sonorità vocali di Montanari – che dà voce sia al Figlio che alla Madre protagonisti del testo – e le dolci e lancinanti note del contrabbasso di Roccato. Ermanna Montanari con questo spettacolo è nella terna finalista del Premio Le Maschere del Teatro italiano 2023 relativa al Miglior Monologo della Stagione 22/23, che sarà consegnato il 7 settembre presso il Teatro Massimo Vincenzo Bellini di Catania.

Fathers. Progetto Hearth, dal 5 al 7 aprile, nasce dalla collaborazione di tre interpreti under 20, Ana Baldoni Rodrigues, Confident Frank, protagonista anche di Davidson, e Seit Kibja, che si sono incontrati in occasione dei laboratori sul territorio condotti da Balletto Civile. Il progetto, parte della rassegna Carne, prevede l’affiancamento artistico di Balletto Civile ai giovanissimi artisti per questo loro primo esperimento di creazione collettiva. Lo spettacolo, prodotto da ERT, riflette sui dilemmi e le sfide di una generazione che vorrebbe riscattare i sacrifici compiuti dai propri padri.

L’ultimo spettacolo della stagione ERT alle Passioni è dal 12 al 21 aprile: Se ci fosse luce, testo e regia di Francesca Garolla, autrice attiva in Italia e in Francia. «Se ci fosse luce, sarebbe bellissimo», scriveva Aldo Moro a sua moglie durante i giorni del sequestro, poco prima di morire. A partire dalla famosa telefonata del 9 maggio 1978 in cui Valerio Morucci, esponente delle Brigate Rosse e “responsabile della logistica” del rapimento di Aldo Moro, comunica all’avvocato Francesco Tritto la morte del Presidente della DC, Garolla analizza le conseguenze della storia collettiva sul singolo individuo e sul futuro. Una produzione ERT con LAC – Lugano Arte e Cultura.LFRANCO EMILIA

Dopo i lavori di riqualificazione, il Teatro Dadà di Castelfranco Emilia apre le sue porte alla stagione 2023/2024 con un ricco cartellone che va da ottobre fino a maggio.

«Provo davvero una grande emozione per la riapertura della stagione teatrale nel nostro Dadà – afferma l’assessore alla Cultura Leonardo Pastore – Già nei mesi scorsi, grazie al prezioso lavoro delle associazioni del territorio, il Teatro ha ospitato una serie di eventi e nell’autunno/inverno 2023 è pronto a riabbracciare le attrici, gli attori e le compagnie teatrali che già in tante occasioni si sono esibite sul suo palco.

Finalmente il nostro Teatro torna a svolgere la funzione che la nostra comunità gli riconosce, essere al centro della nostra offerta culturale.

Siamo certi che le cittadine e i cittadini di Castelfranco Emilia vedranno ripagata la loro pazienza e l’attesa di questi anni nel poter nuovamente apprezzare gli spettacoli che, grazie all’importante lavoro svolto da Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, saranno previsti nella stagione che oggi presentiamo».

In calendario 9 titoli, 1 prima assoluta, 3 produzioni esecutive e 4 coproduzioni, fra artisti affermati, giovani talenti e nomi noti al grande pubblico.

Si conferma inoltre il servizio navette, una felice iniziativa nata dalla volontà di rafforzare il senso di appartenenza alla geografia diffusa del Teatro Nazionale della Regione, che quest’anno permette al pubblico del Dadà di assistere a due spettacoli programmati nei teatri di Bologna e Modena: al Teatro Arena del Sole Diari d’amore, con la regia di Nanni Moretti, che sceglie per il suo esordio sul palcoscenico i due atti unici di Natalia Ginzburg, Fragola e panna e Dialogo; e al Teatro Storchi Antonio e Cleopatra di William Shakespeare, la nuova regia del direttore di ERT Valter Malosti, anche interprete insieme a Anna Della Rosa.

Al Teatro Dadà va in scena Accabadora tratto dal romanzo più amato di Michela Murgia, affidato al talento di Anna Della Rosa diretta da Veronica Cruciani (Premio della Critica 2012 e Premio Hystrio 2022). La stessa regista porta in scena la sua versione de Le serve, il capolavoro di Jean Genet, coinvolgendo sul palco l’icona pop del transgender Eva Robin’s e due talentuose attrici, Beatrice Vecchione e Matilde Vigna.

Fa poi tappa a Castelfranco Emilia la produzione ERT Il Capitale. Un libro che ancora non abbiamo letto di Kepler-452, che riprende la sua tournée dopo il debutto a VIE Festival 2022 e il recente successo al Kunstenfestivaldesarts di Bruxelles; e in scena in prima assoluta il regista e drammaturgo Emanuele Aldrovandi (Premio Hystrio alla drammaturgia 2023) con il suo ultimo testo Come diventare ricchi e famosi da un momento all’altro. Dal lavoro sul territorio della compagnia Balletto Civile guidata dalla coreografa e artista residente ERT Michela Lucenti, dopo Modena e Bologna, arriva anche a Castelfranco Davidson, con Maurizio Camilli e Confident Frank, un giovane performer incontrato in uno dei percorsi dedicati ai più giovani. A chiudere la stagione, un volto noto e amato dal grande pubblico, Paolo Rossi con Da questa sera si recita a soggetto! liberamente ispirato a Luigi Pirandello; e un appuntamento musicale con gli irriverenti Oblivion che portano in scena Tuttorial.

Il cartellone di ERT sarà arricchito dalle attività e dagli spettacoli per le scuole e le famiglie. L’intera stagione 23/24 sarà presentata alla cittadinanza prima dell’inizio della programmazione al Teatro Dadà in data da definirsi.

foto: Futura Tittaferrante


GLI SPETTACOLI – TEATRO DADÀ

La programmazione del Teatro Dadà ha inizio il 31 ottobre alle ore 20.30 all’Arena del Sole di Bologna, raggiungibile grazie al servizio navette, con l’esordio teatrale di Nanni Moretti, alla regia di Diari d’amore, spettacolo tratto dai due atti unici di Natalia Ginzburg, Fragola e panna e Dialogo.

Per Moretti, il “teatro delle chiacchiere” della scrittrice riesce a porci davanti a uno specchio limpido, mostrandoci la nostra inadeguatezza e apatia che troppo spesso ci rende inerti spettatori di fronte alle complessità della vita. Con sarcasmo e ironia, i personaggi parlano di matrimonio, fedeltà, maternità e amicizia, mettendo in discussione i valori e i costumi cari alla società borghese. Tra gli interpreti, Valerio Binasco e Daria Deflorian. Una coproduzione ERT con Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Carnezzeria Srls, LAC Lugano, Châteauvallon-Liberté scène nationale, TNP Théâtre National Populaire de Villeurbanne, La Criée – Théâtre National de Marseille, Maison de la Culture d’Amiens.

L’8 novembre arriva al Teatro Dadà Accabadora, dal romanzo di Michela Murgia (Premio Campiello 2010), con la regia di Veronica Cruciani che ha affidato al talento di Anna Della Rosa e alla drammaturga Carlotta Corradi la traduzione scenica del libro. La protagonista di questo crudo e affascinante ritratto è Maria, la figlia di Bonaria Urrai, una sarta che all’occasione fa l’accabadora. La parola, di tradizione sarda, prende la radice dello spagnolo “acabar” che significa finire, uccidere: Bonaria aiuta le persone a lasciare la vita. Lo spettacolo inizia dal ritorno a casa di Maria e dall’incontro dopo tanto tempo e lunghi silenzi tra le due donne. Una coproduzione ERT con Savà srl.

Dopo il successo al Kunstenfestivaldesarts di Bruxelles, il 19 dicembre è in programma la produzione ERT Il Capitale. Un libro che ancora non abbiamo letto, l’indagine teatrale di Kepler – 452 sul caso della GKN di Campi Bisenzio, che porta in scena gli operai della fabbrica. Nicola Borghesi ed Enrico Baraldi hanno trascorso un intero autunno nello stabilimento, dormendo sulle brandine, partecipando ai picchetti, alle assemblee e alle manifestazioni. Hanno ascoltato e osservato, nel tentativo di instaurare un dialogo fra il Il Capitale di Karl Marx e le vicende accadute alla GKN, costruendo una connessione tra un grande classico della letteratura filosofica ed economica e il mondo contemporaneo.

Il 10 gennaio è la volta del secondo spettacolo raggiungibile grazie al servizio di navette: al Teatro Storchi di Modena è attesa la prima assoluta di Antonio e Cleopatra da William Shakespeare. Valter Malosti, che firma anche la regia, e Anna Della Rosa interpretano i due straripanti protagonisti della grande tragedia scritta da William Shakespeare tra il 1607 e il 1608. Una produzione ERT con Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini, Teatro Stabile di Bolzano, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, LAC Lugano Arte e Cultura.

Politicamente scorretti e pericolosamente vitali, al ritmo misterioso e furente di un baccanale egiziano, i due amanti vanno oltre la ragione e i giochi della politica. Inimitabili e impareggiabili, neanche la morte li può contenere.

«Di Antonio e Cleopatra – racconta Malosti – la mia generazione ha impresso nella memoria soprattutto l’immagine, ai confini con il kitsch, della coppia hollywoodiana Richard Burton – Liz Taylor. Ma su quest’opera disincantata e misteriosa, che mescola tragico, comico, sacro e grottesco, su questo meraviglioso poema filosofico e mistico (e alchemico) che santifica l’eros, che gioca con l’alto e il basso, scritto in versi che sono tra i più alti ed evocativi di tutta l’opera shakespeariana aleggia, per più di uno studioso, a dimostrarne la profonda complessità, l’ombra del nostro grande filosofo Giordano Bruno: un teatro della mente che esige un nuovo cielo e una nuova terra». Antonio e Cleopatra, come ci suggerisce il poeta, traduttore e docente di letteratura inglese Gilberto Sacerdoti, è un prisma ottico: «Visto di fronte è la storia di amore e di politica narrata da Plutarco. Visto di sbieco ci spinge a decifrare “l’infinito libro di segreti della natura”».

Nell’ambito del progetto Come devi immaginarmi, ideato dal direttore di ERT Valter Malosti e dallo studioso Giovanni Agosti, e che la scorsa stagione ha presentato l’intero corpus di sei tragedie di Pier Paolo Pasolini, il 26 gennaio arriva al Dadà Davidson, liberamente tratto dalla sceneggiatura pasoliniana de Il Padre Selvaggio. In scena, Maurizio Camilli e Confident Frank, un giovane performer di talento incontrato in occasione del progetto 10 Di/Versi. Madrigali contemporanei condotto a Modena nel 2021 da Balletto Civile. I due artisti interpretano rispettivamente un maestro e un allievo, portando in scena il conflitto tra i due protagonisti.

Le serve, il capolavoro di Jean Genet con la regia di Veronica Cruciani (Premio della Critica nel 2012 e Premio Hystrio alla regia nel 2022), è in programma l’11 febbraio. Una coproduzione ERT con CMC / Nidodiragno, Teatro Stabile di Bolzano.

Le protagoniste, le sorelle Claire e Solange, vivono un rapporto di amore e odio nei confronti della loro padrona, l’elegante Madame, e ogni sera allestiscono un rituale in cui, a turno, interpretano la signora e la uccidono. Nell’allestimento risuonano temi attuali come la questione del potere e del genere. Il ruolo di Madame è affidato a Eva Robin’s, icona pop del transgender dall’originale percorso teatrale, mentre Claire e Solange sono interpretate da Beatrice Vecchione, già diretta da Valter Malosti, Mario Martone e Leo Muscato, e Matilde Vigna, Premio Ubu 2019 come miglior attrice under 35, Premio Eleonora Duse 2020/21 e finalista al Premio Ubu 2022 come miglior novità drammaturgica con Una riga nera al piano di sopra (produzione ERT), testo che sarà pubblicato nella collana Linea di ERT / Teatro Nazionale e Luca Sossella editore.

È il Teatro Dadà a ospitare il 2 marzo la prima assoluta di Come diventare ricchi e famosi da un momento all’altro, il nuovo lavoro di Emanuele Aldrovandi, autore di opere tradotte in 10 lingue e regista per il teatro e per il cinema (di recente Premio Hystrio 2023 alla drammaturgia e Nastro d’argento 2021 con il cortometraggio Bataclan). Lo spettacolo ha come protagonista una madre che vuole aiutare la figlia di sette anni a diventare un’artista e per farlo è disposta a tutto: la narrazione conduce così a una riflessione sul rapporto fra felicità e realizzazione personale. Una coproduzione ERT con Associazione Teatrale Autori Vivi, Teatro Stabile di Torino e Teatro Carcano.

Sul palco del Dadà arriva poi un volto noto e amato dal grande pubblico, Paolo Rossi, che il 26 marzo porta in scena Da questa sera si recita a soggetto!, liberamente tratto da Luigi Pirandello. A seguito di una serie di laboratori teatrali tenuti nelle principali accademie teatrali italiane, l’attore è arrivato a indagare uno dei testi più rappresentativi della rottura della quarta parete, per approfondire la sua pratica di teatro partecipato. Lo spettacolo si immerge nella quotidianità del tempo presente, declinando la drammaturgia in un’ottica contemporanea, al fine di un maggiore coinvolgimento del pubblico. In scena insieme a Paolo Rossi, un gruppo di giovani interpreti selezionati fra i partecipanti ai suoi laboratori e alcuni spettatori per delle parti minori.

A chiudere la stagione il 13 aprile è Tuttorial. Guida contromano alla contemporaneità: con la cifra stilistica irriverente che li ha resi celebri, i cinque Oblivion lanciati dal web con I promessi sposi in 10 minuti, dedicano il loro nuovo spettacolo al nostro oggi. Le tendenze musicali del momento, le serie TV più apprezzate, ma anche satira di costume, politica e attualità sono oggetto di arrangiamenti musicali in stile Oblivion, che accolgono la sfida di accompagnare il pubblico in una vera e propria guida canora adatta a tutti: boomer, millenials, generazione Z e Alpha.

 

 

(5 settembre 2023)

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