Siccome la politica è quello che si ottiene e non quello che si racconta, non stupisce nemmeno più di tanto, nella ridicola questione di Expo 2023, ennesima figuraccia di un’Italietta che grida al lupo dopo avere sgozzato l’agnello, che nemmeno gli esageratamente strombazzati alleati di Meloni d’Italia presidente del Consiglio tutta d’un pezzo che spulciando nella conta dei voti che non sono andati a Roma si scopra che persino Albania e Tunisia hanno votato qualcun altro.
Si ha così la sempre più netta sensazione, basandosi sui risultati che si ottengono sempre distanti anni luce da quelli che si strombazzano, che tra la realtà virtuale raccontata dal governo a trazione Fratelli (cognati e sorelle) d’Italia e quella reale data dai risultati che effettivamente si portano a casa ci sia un intero globo terracqueo.
I due paesi nel cuore della presidente del Consiglio stanno lì a dimostrare che si è amici fin che serve, se si ritenga che serve, e che pubblicità e vita quotidiana non si conciliano se non nei conti di produzione dello spot che alla fine qualcuno dovrà pur pagare. Come dire che più fai qualcosa per gli altri e meno questi ti ripagano. Sarà ingratitudine loro o incapacità italiana? E’ una domanda la cui risposta sta sotto gli occhi di tutti, ma nessuno vuole spiaccicarla ufficialmente.
(29 novembre 2023)
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