di Giovanna Di Rosa #Politica
La leader della destra di Fratelli d’Italia dell’assessora che canta Faccetta Nera, una leader tutta d’un pezzo che dice le cose senza se e senza ma, è anche quella leader che “condanna la violenza, ma” perché essere di Fratelli d’Italia significa essere tutto e anche il contrario di tutto, e prima di tutto antichi. Nelle manifestazioni e nelle dichiarazioni.
La giovanilista leader, conservatrice come un catafalco nel suo essere filo-Bannon pre-arresto ergo anche filo-Trump riesce dove pochi, per fortuna, potevano sperare di riuscire. In una lettera al Corriere della Sera personalizza la vicenda statunitense come se la presidente-insurrezionalista fosse lei. Un capolavoro di egocentrismo, politicamente inutile, propagandistico, alla Fratelli d’Italia.
Dopo avere smentito quella che è una verità, e cioè che “Meloni non ha preso sufficientemente le distanze dal mostro Trump”, la leader va oltre convinta di fare bene e scrive:
Non faccio parte in alcun modo dei «condannatori di violenza un tanto al chilo», quelli per i quali la violenza è giustificata se è di sinistra ed è uno scandalo se arriva da chi è contro la sinistra.
Dunque è certo che per la leader di Fratelli d’Italia esiste la “violenza un tanto al chilo”, ma dalla lettera al Corriere altro non si evince, se non che continua l’antico scontro destra-sinistra, che Meloni per convenienza politica, continua a rimbiondire nel tentativo di un ringiovanimento di una politica di destra sempre meno di governo e sempre più estrema nel suo essere anticostituzionale negli show pubblici, basterebbe leggere le dichiarazioni di certi assessori che vanno a cantare faccetta nera alla radio quando parlano di “pulizia etnica del pensiero”.
Non c’è giustificazione possibile, all’interno di una democrazia, per fatti come quelli accaduti al campidoglio; ed è ingiustificabile ciò che Trump – sotto impeachment – è quasi riuscito a fare negli Stati Uniti dopo un’elezione persa, anzi, persissima. Costa molto a Fratelli d’Italia dire che quando si perde si perde e finisce lì?
Il resto della lettera è una strumentalizzazione dei fatti americani e delle dichiarazioni legate a quell’evento, ad uso esclusivo degli elettori di Fratelli d’Italia con attacchi ai governi che non sono stati eletti che continuano con l’antica solfa dei governi eletti dagli italiani, come se non sapessero anche i sassi che in una democrazia parlamentare governano le maggioranze che, anche grazie a Meloni, si formano dopo le elezioni, soprattutto col proporzionale. Le affermazioni meloniane stridono con la lunghissima carriera politica della leader che si è reinventata in donna forte della destra intollerante, sgretolando lentamente Salvini, e che sta dove sta da più di un decennio: ministra del governo Berlusconi dello spread a 522,11 ora riciclatasi come salvatrice dell’Italia stritolata dall’orribile sinistra.
(12 gennaio 2021)
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