di Daniele Santi
Mentre i paesi del famoso, tristemente famoso, patto di Visegrad bloccano le mascherine e gli equipaggiamenti medici destinati all’Italia – e proveniente dalla Cina, guarda un po, invisa a Salvini – alla frontiera, il tribuno leghista Matteo Salvini disposto a qualsiasi sfregio alla decenza in nome del potere e della spallata al governo in nome del suo delirio sovranista e del datemi pieni poteri, e per nascondere ai suoi elettori che quello scellerato patto di Visegrad che lui ha sempre sostenuto sta bloccando forniture essenziali all’Italia, se la prende con Palermo.
Ma come?, direte voi, non si era convertito all’amore per il Sud per amore del potere? Anzi, della giustizia sociale? Certamente sì, perché notoriamente l’uomo è paladino della giustizia sociale, soprattutto quando gli è funzionale ai disegni di acchiappamento di poltrone come ha fatto in Sardegna come con la storia delle quote latte, salvo poi dimenticarsene subito dopo.
Ma stavolta ha fatto il passo più lungo della gamba: ha infatti accusato il sindaco di Palermo Leoluca Orlando: “Mentre l’Italia soffre e si ferma, il mercato ortofrutticolo di Palermo non chiude. Il tutto sotto il naso del sindaco Orlando, famoso per difendere immigrati e ong. Nessun rispetto delle regole e del buonsenso: così si mette a rischio non solo la città ma tutto il Paese”. Ma la sciacallata, una delle tante, gli è andata male, e Leoluca Orlando, gli ha immediatamente risposto.
“Così come già ricordato in precedenza il Mercato è attualmente chiuso e stamattina (20 marzo, ndr) è stato consentito unicamente l’ingresso di alcuni stock di alimenti provenienti da altri siti. Le attivita’ di vendita sono interrotte e proprio il rifiuto di far entrare persone non autorizzate ha determinato momenti di tensione all’ingresso. Dal Senatore Salvini, sempre attento alle esigenze delle forze dell’ordine mi sarei aspettato la solidarietà alla Polizia Municipale impegnata in questi giorni in un lavoro straordinario sotto ogni punto di vista. Dal Senatore della Repubblica Salvini mi sarei aspettato, in un momento drammatico per il paese a partire proprio dalla sua Lombardia, la capacità di assumere una volta tanto comportamenti istituzionali e di unita’ d’azione, come stanno facendo qui in Sicilia la Regione e l’ANCI. Invece no. Evidentemente il lupo non ha perso ne’ il pelo ne’ il vizio e non sa uscire dalla sua perenne e patetica campagna elettorale”.
Nel frattempo, vedi foto, il Salvini-Zelig ha cambiato divisa ed è passato dalle mostrine, alla mascherina. Devono piacergli i diminutivi.
(22 marzo 2020)
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