di Daniele Santi
Le brave persone non scrivono (né dicono) mai “L’avevamo detto“, perché non sta bene, ma che la strombazzata missione di Meloni e Von der Leyen ad uso mediatico sarebbe stata un buco nell’acqua era chiaro. Non per incapacità di Meloni, non per incapacità di Von der Leyen, ma perché agli uomini che hanno preso il potere in Tunisia dei tunisini e dei migranti non gliene è mai fregato un accidente. E nel frattempo Erdogan ha fatto scuola, per merito dell’UE.
Nessuna intenzione di fare da “Guardia costiera” per l’UE ha detto il presidente tunisino Saïed, un primo pacchetto da 150milioni di euro per la Tunisia (per il suo presidente?) e un’altra bottarella da 900 milioni per evitare il default di Tunisi. Chissà se l’UE si sta chiedendo cosa sarà di quel miliardo di euro che si appresta a gettare a mare e se saranno a beneficio dei tunisini o a esclusivo beneficio di chi dei tunisini se ne frega. Un altro dei tanti misteri che Meloni smuove quando cerca di muovere le sue pedine, con mosse francamente di difficile comprensione. I media, nel frattempo, parlano di intese. Intese per non ce ne sono. E Saïed alza la posta. Perché Erdogan ha insegnato abbastanza.
Poi dichiarazioni congiunte di partenariato, sorrisi, c’era anche l’olandese Rutte – la ciliegina sulla torta – e l’altezzoso profilo di Saïed a guardare di striscio l’inizio di un iter che dovrebbe portare a un qualche tipo di intesa. Intanto sgancino. Poi si vedrà.
(11 giugno 2023)
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