di G.G. #IlSassolino twitter@sassuolnewsgaia #Politica
Il leghista Menani già vice-sindaco di una prima fallimentare giunta leghista ed ora Sindaco di una seconda giunta leghista che non si presenta migliore della prima – perché repetita juvant – nonostante la propaganda, ha pensato bene di aggiungere un suo personale pensiero alla notizia, inviata via comunicato stampa, di un arresto per droga in territorio sassolese.
Iniziando con le congratulazioni alla Polizia Locale, quasi che la Polizia non abbia sempre e comunque fatto il suo mestiere senza bisogno delle pacche sulle spalle del Sindaco che è anche un po’ il vostro anziano padre, Menani prosegue poi commentando la decisione di rimettere in libertà l’arrestato, prerogativa che non compete al Sindaco, e facendo notare che “non condividiamo”, con questo plurale majestatis che fa tanto campagnolo di potere che se la tira un po’ perché a capo di qualcosa.
L’arrestato è stato rimesso in libertà in attesa di processo con obbligo di presentarsi in Tribunale e divieto di dimora sul territorio comunale, secondo evidentemente elementi che hanno spinto la Giustizia a prendere quella decisione. Il Sindaco, espressione di un partito che ha rubato 49 milioni allo Stato in rimborsi elettorali non dovuti e li restituirà in 80 anni, si prende però la briga di contestare la decisione. Uno sgarbo istituzionale di enorme gravità del quale evidentemente l’anziano Menani non ha contezza.
Con senso del comico fuori misura, Menani, dichiara poi che l’arrestato “ha dimostrato di considerare leggi e divieti alla stregua di carta straccia” chiosando “A novembre si presenterà per il processo? La vedo dura…”.
Ci chiediamo di cosa si stupisca con tanto anticipo – magari l’uomo si presenterà pure – quando il segretario del suo partito, tal Salvini, richiesto di presentarsi a riferire in Parlamento su questioni russe di nessunissima [sic] importanza, a riferire non c’è mai andato.
Se si predicano la coerenza e l’onestà bisogna prima praticarle. O almeno, signor Sindaco, evitare di ridurle a chiacchiere da bar di quart’ordine.
(9 settembre 2020)
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