Pesante esondazione del Lamone a Villanova di Bagnacavallo durante la notte: i Vigili del Fuoco hanno portato in salvo una cinquantina di persone (per un totale di 550 persone evacuate solo nel Ravennate). Ancora si si registrano ancora gravi problemi e, anche se non è ancora possibile quantificare i danni, il presidente Bonaccini dice: “Nessuno sarà lasciato solo”.
A Bagnacavallo è chiusa la provinciale San Vitale/via Albergone al ponte del canale Fosso Vecchio, così come via Cocchi e tutte le strade secondarie in direzione Villanova. Rendendo l”acqua estremamente pericolose le strade, il Comune ha invitato “la cittadinanza a prestare la massima attenzione e a rispettare i divieti di circolazione dove presenti, limitando gli spostamenti ai casi di necessità”. Tutte le scuole del paese sono rimaste chiuse. L’Unione dei Comuni della Bassa Romagna (che comprende anche Bagnacavallo e Conselice) ha reso noto un numero verde per emergenze: 800 072525.
Intervenendo ai microfoni di Radio 24 il presidente Bonaccini ha detto che inizierà presto la “quantificazione dei danni in tutto il territorio e speriamo oggi finisca l’emergenza più pesante per la pioggia, ma il rischio di frane e microfrane diventa molto forte in un territorio colpito prima dalla siccità e poi da una caduta d’acqua. Sono caduti in 36 ore un quinto del totale della quantità d’acqua che cade in un anno. Nella storia, in 36 ore, non era mai caduta tanta acqua da quando si fanno le rilevazioni e 15 fiumi sono andati a rischio esondazione contemporaneamente, non era mai successo”. il presidente dell?Emilia-Romagna ha poi ringraziato “la Protezione civile, e ringrazio i miei colleghi presidenti che hanno dato una mano e anche il governo perché stiamo lavorando come un sol uomo. Anche questa volta sapremo rialzarci tra mille difficoltà, parlando poco a differenza di molti e rimboccandoci le maniche”.
Ha poi concluso ricordando l’importanza del fare più prevenzione, della necessità di reperire risorse ulteriori “perché finalmente si è cominciato a fare interventi contro il dissesto idrogeologico”. Interventi che sono vani se si scatena una simile ondata di maltempo dopo una siccità come quella patita negli ultimi mesi.
(4 maggio 2023)
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