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Nell’ambito del programma di educazione alla legalità, cardine del patto per Modena sicura, sottoscritto tra Prefettura e Comune di Modena nel 2016, e più in generale di un programma di collaborazione tra le Istituzioni e il mondo della scuola, si inquadra l’iniziativa odierna, fortemente sentita dagli studenti e dai docenti e accolta con favore dell’Arma dei Carabinieri di Modena su proposta della dirigente dell’ufficio scolastico regionale per l’Emilia-Romagna-ufficio VIII-ambito territoriale per la provincia di Modena, Dottoressa Silvia Menabue.
La miglior conoscenza della tematica (criminalità ambientale e cambiamenti climatici) contribuirà ad armonizzare gli interventi educativi alla prevenzione di comportamenti devianti. Nel corso della conferenza stampa il comandante provinciale dei carabinieri di Modena colonnello Pucciatti Marco presenterà i rappresentanti dei reparti specialistici dell’arma incaricati dal legislatore di operare con esclusività nel settore della tutela dell’ambiente. Saranno infatti presentati il rappresentante del comando tutela ambiente (Tenente colonnello Cristiano Spadano comandante del NOE di Bologna) e del comando tutela forestale (maggiore Laura Guerrini comandante NIPAF e CITES di Modena). La dottoressa Menabue illustrerà nel dettaglio le sedi ove si svolgeranno gli incontri che nel complesso interesseranno una platea di oltre 1000 studenti tratti dalle quinte classi degli istituti superiori di secondo grado di tutta la provincia.
L’appuntamento è stato colto con entusiasmo dalle scuole. Da anni sono già in corso simili collaborazioni con l’Arma. In particolare da quest’anno la proposta è rivolta alle classi quinte in quanto il tema dell’educazione alla legalità e dell’educazione alla cittadinanza è specificatamente richiesto e fa parte del colloquio finale dell’esame di Stato.
Nel corso del 2019, dal mese di gennaio ad oggi, sono stati effettuati dai Carabinieri Forestali della provincia di Modena 3.465 controlli in materia di tutela ambientale che vanno dalla tutela del territorio, della fauna, della flora e delle aree protette fino ai delitti contro il patrimonio ambientale, alle discariche, i rifiuti e gli inquinamenti ed in materia Cites, secondo quanto previsto dalla Convenzione di Washington. L’azione di controllo è stata finalizzata alla tutela della risorsa “ambiente” nella sua accezione più ampia, indirizzando la vigilanza sulle zone assoggettate a vincolo idrogeologico e paesaggistico e sulle aree protette della provincia di Modena, ponendo attenzione alla prevenzione del fenomeno degli incendi boschivi e reprimendo le azioni illecite ad esso collegate, prestando consueta e privilegiata attenzione alla tutela della flora e della fauna e riservando le dovute attenzioni al settore agroalimentare. Il Nucleo CITES incardinato nel Gruppo ha dedicato il suo impegno prioritario verso la tutela delle specie a rischio di estinzione.
Sono stati riscontrati 315 illeciti amministrativi e sono state elevate sanzioni amministrative per un importo totale di quasi 240.000 euro (232.851,58), sono stati contestati 71 reati e deferite all’autorità giudiziaria 66 persone. Con particolare riguardo al territorio montano l’attività di controllo è volta alla repressione del bracconaggio, unitamente alla vigilanza sul regolare svolgimento dell’attività venatoria, alla prevenzione del dissesto idrogeologico, attraverso la verifica delle utilizzazioni boschive e dei movimenti di terreno, agli aspetti ambientali e paesaggistici, a quelli urbanistici e alla tutela delle acque superficiali. Diversi i controlli effettuati congiuntamente al Servizio Veterinario in allevamenti intensivi per accertare il rispetto della normativa sul benessere animale.
Su tutto il territorio sono significativamente incrementati i controlli dedicati al fenomeno dell’abbandono incontrollato di rifiuti, così come agli illeciti smaltimenti effettuati da imprese operanti nel settore edilizio, determinando un consistente aumento del numero delle sanzioni amministrative e delle notizie di reato.
I controlli nell’ambito degli inquinamenti sono stati indirizzati, in particolare, sul corretto utilizzo degli effluenti provenienti da allevamenti zootecnici, settore economico particolarmente rilevante per l’economia della provincia, anche perché innestato in una importante filiera agroalimentare. I possibili smaltimenti illeciti, sia attraverso sversamenti nelle acque superficiali che attraverso spandimenti non conformi ai piani approvati dagli organismi preposti, con conseguenti problemi per le falde acquifere, sono costante obiettivo dell’attività di prevenzione e repressione delle dipendenti Stazioni Forestali.
Di notevole importanza l’Operazione Penelope che ha stroncato un traffico illecito di rifiuti speciali costituiti da cascami e ritagli tessili prodotti nel comparto industriale manufatturiero di Prato e smaltiti illecitamente all’interno di numerosisissimi capannoni del centro – nord Italia, principalmente in Emilia Romagna e Veneto.
In materia Cites sono stati effettuati numerosi controlli sulla verifica del rispetto della normativa comunitaria conosciuta come EUTR in materia di traffico illegale di legname e numerosi controlli in tema di traffico illecito di specie tutelate ai sensi della convenzione di Washington: e’ stato ad esempio effettuato un sequestro di n. 17 esemplari di pappagalli appartenenti alla specie tutelate dalla Convenzione di Washington in quanto sprovvisti delle prevista documentazione necessaria per la loro legale detenzione, denunce per abbandono di animali esotici (un pitone reale e una tartaruga azzannatrice) ed effettuati perquisizioni e sequestri a seguito di un’indagine sul traffico di rare specie di pappagalli che ha interessato parte del nord Italia. Sono inoltre stati emessi più di 1500 certificati per il commercio di prodotti derivati da specie tutelate dalla Convenzione di Washington o rilasciati agli allevatori per esemplari vivi nati e riprodotti in cattività.
(7 dicembre 2019)
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