di Giovanna Di Rosa
Nei giorni scorsi Giorgetti era tutto un Don Chisciotte e metteva in fila i denari che dovranno uscire dalle tasche degli altri per rimettere a posto i conti che non sanno fare al Governo. Li metteva in fila perfettamente: sei miliardi qua, tre miliardi e cento milioni là, un altro miliardo qui, ma ne mancano sempre più di dieci. E son cazzi, Signora mia.
Poi Giorgetti è andato a Pontida dove c’era la crème de la crème delle destre nere ed estreme d’Europa per il gran godimento di un Salvini sempre più alla mercè di quello che gli sfilerà la poltrona (e lui non lo vede neanche), in mezzo a gente dalla parlata semplice alla quale doveva dare concetti semplici. Glieli ha dati. Non ha detto nulla. E quel poco che ha detto negava il racconto dei miliardi di prima. E anche questo è Giorgetti.
Era sempre Giorgetti anche quello che andava in Europa a firmare un patto di rientro sul debito pubblico che ci costringe a sacrifici senza fine per un tempo indefinito (vi ha dato dei tempi? a noi no) ed era sempre Giorgetti quello che tornava in Italia trionfante dando la colpa all’UE per la mancanza di soldi prossima futura, come se l’accordo di cui sopra l’avessi firmato io.
Era sempre Giorgetti che in compagnia dell’augusta Meloni, oggi in fase-depressione tra l’underdog e il Calimero, se la prendeva con il PIL finalmente oltre l’1% – perché noi valiamo boia d’un giuda – salvo poi scoprire che se il PIL salirà fino all’0,8% sarà un gran colpo di culo, perché è facile fare i Draghi coi conti degli altri. E’ storia di oggi la grande scoperta di Giorgetti: “La crescita del Pil dell’1% nel 2024 è difficile”. Guarda un po’, quando lo scrivevamo noi eravamo deficienti.
Ma c’è già altra gente da incolpare perché, come scrive Repubblica, “l’aggiornamento degli archivi catastali dovrà includere le proprietà ad oggi non censite e valori catastali rivisti per quegli immobili che hanno conseguito un miglioramento strutturale, a seguito di interventi di riqualificazione finanziati in tutto o in parte da fondi pubblici”.
L’ultimo dei tanti Giorgetti che ci sono in giro per l’Italia ha preso la sua decisione: vi chiede, in qualche modo, di rendere allo stato sotto altra forma i bonus, superbonus o incentivi edilizio che lo Stato, con la firma di Giorgetti vi ha elargito. Ecco quanti Giorgetti ci sono: e non ce n’è uno che la racconti giusta.
(8 ottobre 2024)
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