di Redazione #Lopinione twitter@bolognanewsgaia #Maiconsalvini
Il caso del vicesindaco pignorato, il Naomo del “vi facciamo un cxxx così“, è un caso emblematico che regala una fotografia precisa delle dimensione del leghismo salviniano che sdoganato i peggiori istinti e li ha portati direttamente nelle stanze del potere dopo, con un abile manovra di propaganda, avere de-reatizzato ogni possibile malefatta in favore di un perenne fucile puntato contro i migranti e i rom. insomma i differenti, gli altri, i non leghisti, i fuori ideologia proto-salviniana. Siccome finalmente ci sono io al potere faccio ciò che voglio e voi zitti.
Andrea Scanzi, dalla sua pagina Facebook, riassume la questione nella solita maniera breve, concisa e diretta, citando Lorenzo Tosa che si riferisce al vicesindaco leghista di Ferrara.
Cinque condanne in patteggiamento per furto, usurpazione di funzioni pubbliche, sottrazione di cose pignorate e manifestazione non autorizzata.
Vive in una casa popolare a dispetto di una lusinghiera indennità di 3.227 euro al mese.
Sorpreso a usare regolarmente un pass per disabili, nonostante spesso lo vedano in giro per Ferrara in sella alla sua bici”.
Oh, ragazzi, ve lo ricordate Naooooooomo Lodi? Tocca riparlarne ancora. Questo nostro bel virgulto diversamente…
Pubblicato da Andrea Scanzi su Martedì 4 agosto 2020
La giunta leghista che ha conquistato Ferrara alle ultime elezioni come primo atto della nuova maggioranza si è aumentata lo stipendio, quando la giunta precedente se lo era decurtato del 10%, dopo avere eletto come vicesindaco questo discutibile, sia scritto con rispetto, personaggio, che tratta il mondo come se fosse una cosa privata; con uno stipendio di quella portata continua a vivere in una casa popolare, che andrebbe a chi ne ha realmente bisogno e utilizza uno stipendio pagato con i soldi dei contribuenti per pagare lo Stato a cui deve soldi e privati a cui ne deve altri, utilizzando la parte pignorabile del suo stipendio, costituito da soldi pubblici.
Il suo partito, ricorderete la famosa faccenda dei 49 milioni da restituire in 80 anni secondo patteggiamento ottenuto con lo Stato, ha insegnato bene. Sottratti soldi pubblici non dovuti, la Lega ha patteggiato con lo stato la restituzione in comode rate della durata di 80 anni che grazie al finanziamento ai partiti verranno pagati con soldi pubblici e col denaro delle tessere – finché dura – e, diluita in otto decenni, vedrà il reale valore della restituzione a rate ridursi a circa un quarto del valore reale del debito.
Sembra più una strategia che un caso: voglio conquistare lo stato, quindi siccome io mi sento lo Stato, faccio con o Stato ciò che voglio e ne utilizzo gli strumenti a mio vantaggio. E’ l’anticamera delle democrazie illiberali e va molto al di là del pignoramento al vicesindaco del “vi facciamo un cxxx così” i cui trascorsi, discutibili finché si vuole, sono pubblici e che è stato comunque il più votato della sua lista. Cosa che non ha bisogno di commenti.
(5 agosto 20209
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