di Redazione #Cronaca twitter@modenanewsgaia #Carpi
Così, a prima vista, sembrerebbe che il giovane abbia un problema con l’autorità. Ma forse ci sbagliamo e si è trattato soltanto di una bravata. Ma non gli è andata bene, perché il suo commento su Facebook era ornato di insulti e bestemmie ed era postato in calce ad un articolo apparso nei giorni scorsi sulla pagina Facebook di un noto settimanale carpigiano che rccontava di alcune vicende di cronaca per le quali, l’operato dei Carabinieri aveva consentito di assicurare i colpevoli alla giustizia.
Tra i numerosi commenti anche quello del 24enne il quale, oltre ad ingiuriare del tutto gratuitamente i militari, scrive il comunicato stampa dei Carabinieri giunto in redazione, ha posto il suggello al suo disprezzo concludendo le proprie considerazioni con una secca bestemmia. Ora il giovane rischio fino a tre anni di reclusione per il reato di diffamazione aggravata, avendo la Cassazione, più volte, ribadito che le piattaforme social debbono essere equiparate al “luogo pubblico”. Poi pagherà una multa per la bestemmia…
E’ interessante, a proposito della necessità di educare gli smandruppati da social che non riescono a comprendere la gravità delle azioni che commettono sul web, pubblicare questa riflessione del Comandante dei Carabinieri di Carpi, Capitano Iacovelli, giunto in redazione e che suggerisce un’interessante spunto di confronto.
La gravità di un insulto, seppur veicolato via web, rimane tale. Le parole hanno un peso, infliggono ferite e comportano conseguenze nella vita reale. Ogni gesto, consumato in rete così come nella quotidianità, esige un’assunzione di responsabilità. Ricordiamocene ogni volta che, on-line, cediamo alla tentazione di lasciarci andare, scrivendo parole che mai ci lasceremmo sfuggire vis-à-vis. Postare certi tipi di frasi può costare caro, fino a qualche anno di reclusione. Credo sia chiara a tutti la necessità di sensibilizzare i numerosi utenti che considerano il web come uno spazio in stile Far West, nel quale dare sfogo a qualsiasi istinto, forti di una importante componente di anonimato o presunto tale. Vi sono moltissime persone che, dietro a un monitor, si sentono libere di esprimere le proprie idee in modo incivile e gratuito tenendo comportamenti che, probabilmente, non adotterebbero mai nella realtà. Ed è proprio per questo che l’Arma di Carpi continuerà a portare avanti con estrema convinzione le consuete attività di monitoraggio telematico”.
Purtroppo su Facebook non siamo riusciti a risalire alla pagina del commento incriminato. Saremmo grati se qualche lettore fosse in grado di inviarci lo screenshot o il link corretto.
(17 agosto 2019)
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