di G.G.
Un bel fondo di Stefano Massini, uno dei grandi autori italiani contemporanei tra i pochissimi ad essere conosciuto e rappresentato a livello internazionale, che trovate sul numero odierno di Repubblica, cita numerosi dati: uno, tra i molti dati citati, parla di “50mila morti sul lavoro dal 1975 a oggi, una media di oltre 1000 morti all’anno”. Ci sono capoluoghi di provincia che hanno meno di 50mila abitanti. Immaginatevele deserte.
Basterebbe questo per un rapido calcolo: più di 1000 morti l’hanno vuole dire circa tre morti al giorno, se ci mettete le ore di sonno fa un morto ogni sei ore lavorate. Una vergogna nazionale. Chissà se il Sindaco Menani, sindaco uscente, che ha governato per cinque anni dando la colpa a chi ha governato cinque anni prima dell’inizio del suo mandato, conosce questi dati o se per attingere alla trasparenza sul mondo del lavoro si rivolge alla Russia, luogo tanto amato, dove voleva mandare operai sassolesi esodati (che poi si sono arrangiati, va da sé, nonostante il Sindaco che è un po’ anche vostro padre fosse andato persino a La7 a difendere la sua idea meravigliosa), Russia e della quale sembra persino ignorare le scorribande militari, non avendo speso una virgola sul conflitto scatenato da Putin in Ucraina.
Ecco un cavallo di battaglia possibile anche per il candidato Mesini, la giustizia sul lavoro; da affiancarsi anche al tema della giovinezza del candidato che con tanta attenta educatissima delicatezza mette sul tavolo fingendo di dimenticarsi che ha più della metà degli anni del suo avversario uscente – ci spiace non avere lo stesso garbo. In questo 1° maggio due parole dal candidato Sindaco uscente che ha passato il mandato a scrivere lettere di qua e di là alle quali ha rimediato risposte potenti come schiaffoni, che si dubita abbia capito, sarebbe benvenuto uno sforzo per restituire dignità a chi a meno invece di sottostare alle solite dichiarazioni sindacali di giubilo ad ogni arresto di delinquentelli da due soldi che entrano di qua ed escono di là (poi è colpa dei giudici, ma le leggi le fanno i politici e non vorremmo ricordare a Menani per quanto tempo la Lega è stata al governo negli ultimi ventiquattro anni).
Dunque buon 1° maggio anche a Lei Sig. Sindaco e buon 1° maggio anche al Suo sfidante perché, come è noto, vittorie e sconfitte sono anche quelle questioni di numeri. A saper contare, certo.
(1° maggio 2024)
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