Matteo Salvini, ciò che pensano di lui i suoi alleati è reso noto da un libro uscito oggi e non è il caso di ripeterlo qui, vicepresidente del Governo Meloni con scavalcamento a destra sta per incontrarsi a Madrid con tutta l’orribile estrema-destra razzista e sovranista del vecchio continente che, immediatamente prona agli ordini del nuovo dio da adorare, il patron di X, testa d’ariete di Trump per la costruzione dell’internazionale sovranista, si riunisce per fare a pezzi l’Unione Europea.
Von der Leyen fa il suo mestiere: ha detto una cosa ieri, il suo contrario oggi e domani dirà qualcosa d’altro. Che è quello che fa Salvini del resto: europeista senza dirlo a Roma nel governo Meloni, zelig-trumpiano stesso look e cravatta via social, antieuropeista a Bruxelles e supersovranista muskiano a Madrid. Chi è il vero Salvini? Tutti sono il vero Salvini perché lui, che hanno chiamato bimbo-minkia, sa perfettamente cosa fare nel posto in cui si trova e secondo le circostanze. Lui non fa politica per incidere, lui la fa per non annegare. E in questo è un campione. Che porti risultati per il paese è chiaro a tutti (non li porta), ma li porta a se stesso. E lo prendono pure in giro. C’è quasi da applaudirlo.
Quando tutto questo non c’entri un cazzo con la politica è altrettanto chiaro, ma in un mondo in cui le classi più povere e disagiate decidono di votare per i soliti pochi super-ricchi del mondo che con la loro smania di controllo e di super-ricchezza le hanno ridotte nello stato in cui si trovano, esaltandole con slogan che mirano ad accrescere la ricchezza dei soliti pochi rendendo quelle classi sempre più povere e loro ci credono, spiega perfettamente perché le destre estreme d’Europa si muovon così come stanno facendo. E Salvini è uno che salta sul carro del vincitore finché è vincitore. Poi cambia cavallo. Perché Salvini vive di luce riflessa. Poi lo chiamino come vogliono. Intanto se lo tengono.
(7 febbraio 2025)
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