La rivendicazione dell’attentato a Mosca parla chiaro: “E’ guerra contro chi combatte l’Islam” e (l’attacco del 22 marzo a Mosca) “si inserisce nel normale contesto della guerra che infuria tra l’Is e i Paesi che combattono l’Islam”. Il testo della rivendicazione, ripresa dal Corriere, è citata dalla Cnn che parla della versione diffusa da Amaq agenzia vicina all’Isis, secondo una traduzione fornita da Site che monitora la propaganda delle organizzazioni terroristiche di matrice jihadista.
Il NYT, citato dal Corriere, scrive oggi che gli Usa aveva avvisato la Russia che l’Isis pianificava un attacco a Mosca citando funzionari anonimi e informazioni dell’intelligence statunitense secondo le quali la Russia era un obiettivo terroristico per l’Ispk, un ramo dello Stato islamico con sede in Afghanistan. Mentre Putin cerca prove del coinvolgimento dell’Ucraina nell’attentato le informazioni del quotidiano americano parlano invece di “un Isis rimasto relativamente tranquillo fino a poco tempo fa, ma ha nuovamente intensificato gli sforzi” per lanciare attacchi contro obiettivi anti-islamici non solo in Europa. L’Ispk, in particolare, fa parte di quel ramo dello stato islamico molto critico nei confronti di Vladimir Putin e della propaganda russa tanto da accusare il Cremlino di avere sangue musulmano nelle sue mani, riferendosi agli “interventi russi in Afghanistan, Cecenia e Siria”.
L’Isis ha addirittura pubblicato le foto dei terroristi (in basso) che avrebbero colpito Mosca rivendicano nuovamente l’attacco al Crocus City Hall di Mosca e dichiarando che a mettere in atto l’attacco sono stati quattro dei suoi “combattenti” che dalle foto non sono riconoscibili.
Dal Cremlino frattanto si parla dell’arresto di undici persone cinque delle quali sarebbero terroristi, quando è stata la stessa organizzazione che ha rivendicato l’attentato a pubblicare la foto di solo quattro di loro.
Da Antony Blinken ha condannato i “terribili attacchi a Mosca e il terrorismo in tutte le sue forme”, come da nota stampa diramata dal dipartimento di Stato.
(23 marzo 2024)
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